
IL CONFORMISTA, film ancora "giovanile" di Bernardo Bertolucci, che inconsciamente precorre i tempi che verranno di Cimino, Fassbinder e persino del David Lynch di Blue Velvet, pur guardando alla "decadenza" di Visconti, al quale affettuosamente Bertolucci si rivolge sempre 'come "Luchino". Partendo da un affresco storico dell'Italia fascista, Bertolucci tratteggia la figura di un uomo dilaniato tra una supposta, o anelata, identità borghese, e una intrinseca diversità. I due "padri", il primo biologico finito in un manicomio metafisico e il secondo "spirituale", professore universitario e antifascista, diventano le proiezioni della sua personalità schizofrenica. Nel vorticare cupo dei tempi, il protagonista Marcello Clerici, titanicamente interpretato da Jean Louis Trintignan, in una discesa agli inferi che suggella la sua appartenza alla classe borghese, violata nell'età adolescenziale da un atto di violenza, trascina con sè tutta la caduta di un'epoca, del regime contingente e dei suoi sogni di purezza e d'amore, sacrificati sull'altare del conformismo.
Due parole, di pura sensualità, su Dominique Sanda e sull'eterno desiderio di giovinezza di Stefania Sandrelli... stupefatte e innocenti.
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