curatella

a cura di Alessandro De Bei e Massimo Perissinotto

martedì 12 marzo 2013

2003: MYSTIC RIVER di Clint Eastwood

Torbida vicenda di bambini braccati dai lupi e di un fiume nero come l'auto che se li porta via. Bambini cresciuti seppellendo segreti. Segreti che diventano colpe troppo grandi da espiare. Clint affonda e gira la lama nel cuore buio dell'America, sempre frontiera nonostante i grattacieli e i quartieri residenziali. Eroi loro malgrado, nella loro concreta fragilità umana, i tre protagonisti (magnificamente interpretati da Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon) alla ricerca "impossibile" di una vita normale, che il destino ha precluso all'età di undici anni. Siamo ancora lì, dice uno dei tre, con la consapevolezza che in quel punto preciso della strada, e della vita, lui e i suoi due amici rimarranno in eterno, anche quando uno di loro se ne sarà andato per sempre; perchè "per sempre" non è l'eternità e i cadaveri che galleggiano sul Mystic sono panni tanto sporchi che non esistono vendette o redenzioni che li possano lavare. Se nella sequenza d'apertura l'auto nera scivolava lenta nella strada che taglia in due la suburbia di Boston, portandosi via l'innocenza di tre undicenni, in quella di chiusura sfila la parata del 4 Luglio, in un tripudio frastornante di tamburi, trombe e sventolio di bandiere, mentre dal lato opposto della strada uno dei due sopravvissuti saluta l'altro con un cenno infantile della mano. L'america non si prende cura dei propri figli... è il classico assunto eastwoodiano, lo abbiamo letto a chiare lettere anche su IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO, L'UOMO NEL MIRINO e in UN MONDO PERFETTO, ma qui -in questa vetta di cinema morale- ci è ancora più chiaro il concetto: in una nazione nata dal sangue, l'amicizia non può che che infrangersi nell'individualità, e in una legge da antico testamento piegato alla famiglia. Una nazione che si sostituisce a Dio, imponendo la più barbara e ingiusta delle leggi, quella del più forte. Voto: !!!!!

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