
curatella
a cura di Alessandro De Bei e Massimo Perissinotto
giovedì 28 febbraio 2013
1935: AMORE FOLLE di Karl Freund

martedì 26 febbraio 2013
1954: IL COVO DEI CONTRABBANDIERI (MOONFLEET) di Fritz Lang

Voto: !!!!!
sabato 23 febbraio 2013
2007: BLOOD BROTHERS di Alexi Tan

mercoledì 20 febbraio 2013
2004: THE CHRONICLES OF RIDDICK di David Twory

lunedì 18 febbraio 2013
1987: LE FOTO DI GIOIA di Lamberto Bava

mercoledì 13 febbraio 2013
2010: CARIBBEAN BASTERDS di Enzo G. Castellari

domenica 10 febbraio 2013
2005: NECROMANCER di Pyapan Choopetch


giovedì 7 febbraio 2013
1949: OSSESSIONE, VENDICO IL TUO PECCATO di Edward Dmytryk
Il secondo film inglese di Edward Dmytryk, dopo la cacciata dai piani alti di Hollywood per sospette attività antiamericane, consolida la sua fama di autore controcorrente.
Dmytryk, che vivrà a lungo e realizzerà un capolavoro dopo l'altro, è stato con Fritz Lang, Orson Welles e Alfred Hitchcock, tra i più grandi cineasti dell'età dell'oro. Tra i suoi capisaldi, per esempio, ANIME SPORCHE del 1962 (contenuto come bonus nel dvd di OSSESSIONE, VENDICO IL TUO PECCATO), scritto nientemeno che da John Fante come risposta "liberal" a LA VALLE DELL'EDEN di Elia Kazan. ANIME SPORCHE è una riletura in chiave noir/femminista della parabola biblica di Osea e Gomer, ambientata per l'occasione in una piccola provincia rurale sul finire della grande depressione, e con un impareggiabile cast al femminile: Jane Fonda, Capucine, Anne Baxter, Capucine, Joanna Moore, Barbara Stanwyck.
Tornando a OSSESSIONE, VENDICO IL TUO PECCATO, tratto da una pièce teatrale di Alec Coppel, anche sceneggiatore, la chiave di lettura e sempre il più totale anticonformismo, in quanto trattasi di un noir che scardina tutte le convenzioni del genere, reinventandolo.
Perfetta, come in tutti i film di Dmytryk, per alchimia e affiatamento, la coppia: Robert Newton e Sally Gray (che per intensità sembra quasi anticipare quella del suo ultimo film, SHALAKO, con Sean Connery e Brigitte Bardot).
Impeccabile tutto il resto, dalla fotografia espressionista alla colonna sonora curiosamente firmata da Nino Rota. Un film di quelli che non si possono raccontare, ma soltanto vedere.
VOTO: !!!!!
lunedì 4 febbraio 2013
FLIGHT di Robert Zemeckis
Robert Zemeckis ha una carriera di tutto rispetto alle spalle, altrettanto se non forse di più Denzel Washington... FLIGHT, segna però una battuta d'arresto per entrambi. Non un bruttissimo film, intendiamoci, ma completamento sbagliato.
Così sbagliato che alla fine del percorso di disintossicazione del protagonista, anzichè commuoverci al suo retoricissimo e bacia pile sermone finale con musichetta orribile in sottofondo e ai suoi rapporti ritrovati nell'assurda pena da scontare, viene invece voglia di correre immediatamente a sballarsi di brutto al primo bar fuori dal cinema, magari ascoltando in loop e a tutto volume Simphaty for the devil dei Rolling Stones.
VOTO: !!
sabato 2 febbraio 2013
2004: AUTOREVERSE (NI POUR NI CONTRE) di Cédric Klapish
Film come AUTOREVERSE, li facevamo anche noi italiani negli anni 70, penso a MILANO ODIA e a LA BANDA DEL GOBBO, entrambi di Umberto Lenzi e con Tomas Milian mattatore. Ora, film così non li facciamo più, li fanno i francesi...però peggio.
AUTOREVERSE, infatti, è patinato, perfettino, modaiolo, in una parola: estetizzante.
La banda di malavitosi tunisini è fighett(in)a, quando non insopportabilmente macchiettistica: dal coreografo di un Crazy Horse in miniatura al kebabbaro che sfrutta la sua seconda moglie francese, dal capo della banda che sembra Fabrizio Corona alla mascotte, Loulou, fanciullino "pascoliano" col mitra.
La sceneggiatura è un corollario di ovvietà, nulla ci viene risparmiato: dalla rapina "perfetta" che va in malora all'educazione criminale di una giovana, bella e bianca, borghesuccia francese, che dal primo istante sappiamo destinata a fregarli tutti.
Film così li facevamo anche noi negli anni 70... Molto meglio però!
VOTO: !!
venerdì 1 febbraio 2013
LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore
Il cinema italiano è in crisi perché non si praticano più generi che non siano commedia o cinema d'impegno?
Forse, ma anche perché si è da tempo in balia di autori che da un lato guardano ai generi con imbarazzo e dall'altro nutrono la convinzione di riabilitarlo (elevarlo?) attraverso pratiche alte, utilizzandoli come scusa per fare finto cinema "alto".
Giuseppe Tornatore é da sempre uno questi.
Peccato che al baciato dagli Oscar, Tornatore, manchino del tutto poetica, rigore, e in definitiva l'umiltà necessaria per "scendere" all' altezza di uno sguardo non elitario, in senso più estetico che contenutistico.
Il risultato è quasi sempre falso, superficiale, ricattatorio, paraculato da alibi -solo intellettualisticamente- "artistici".
LA MIGLIORE OFFERTA è la summa di questa sua visione del fare cinema.
Un giochino polanskiano/langhiano, pompato a dismisura dall'uso smodato e sgrammaticato di carrelli, dolly e da una musica tornituante(Morricone talmente manierista da sembrare un imitatore) al limite della sopportazione. Ah, poi ci sono anche gli "attoroni" hollywoodiani, messì lì bell'apposta per fare da garanzia di qualità, nel senso che non si tratta affatto di scelte coraggiose o utili all'economia del racconto, bensì mercantili, conformiste, banali, da specchietto per le allodole. Tutto è prevedibile fino allo spasmo (colpa anche di una sceneggiatura enfatica quanto e forse più della velleitaria regia), sempre che non si scambino gli spifferi per brividi e non si abbia mai sentito parlare di altri film noir, come LA STRADA SCARLATTA o LA DONNA DEL RITRATTO, per citarne solo un paio.
La scuola americana, con tutti i suoi difetti, ha insegnato che il genere, in questo caso il noir, prospera nell'asciuttezza, mentre quella italiana degli anni 60-70-80 (oggi presa a modello da tutti, tranne -per assurdo- dai cineasti italiani) ci ha mostrato la via della stilizzazione barocca.
Tornatore, invece, facile preda di malie tecniche, svolazza con la mdp ed esagera sui primi piani delle sue star da "listino" per multisale, ma anche precipita, inseguendo fantasmi di modelli per lui irraggiungibili.
VOTO: !!
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