curatella

a cura di Alessandro De Bei e Massimo Perissinotto

martedì 26 febbraio 2013

1954: IL COVO DEI CONTRABBANDIERI (MOONFLEET) di Fritz Lang

Non esiste il genere per "ragazzi": << E' solo una rassicurante convenzione per genitori apprensivi>>, lo sapeva bene (come anche lo sa chi ha da ragazzo ha letto e mai dimenticato Dumas, Stevenson, e il nostro Salgari) il più grande regista di tutti i tempi: Fritz Lang. Film fosco, cimiteriale fino al catacombale, con personaggi (uomini e donne) in piena e gaudente dissolutezza, eppure -seppur scorrettamente- iniziatico, come IL MONDO PERFETTO di Clint Eastwood, quasi a sottolineare la modernità di Lang e il classicismo di Eastwood: in entrambi un "manigoldo", in questo caso Jeremy Fox, ambiguamente interpretato da Stewart Granger (anima felicemente perduta), è suo magrado una figura paterna alla ricerca inconsapevole di una redenzione attraverso il martirio. Figurativamente ricchissimo e sofisticato, in un impianto classicamente pittorico, Lang reinterpreta il 700 non più come un vuoto ornamento, ma come un dramma esistenziale: facendo rivivere il ciclo pittorico di Hogart, LA CARRIERA DI UN LIBERTINO, innestando in esso una "faustiana" dannazione, ribaltata in una redenzione "maledetta" che lo porterà alla morte e all'infamia: unico viatico possibile per ambire all'amore filiale perduto e solo negli ultimi istanti di vita pienamente desiderato.
Voto: !!!!!

2 commenti:

  1. film meraviglioso e inquietante che mi procurò notti insonni da bambino. la sequenza iniziale è potentissima!

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  2. Ahinoi lo abbiamo visto da adulti! Ma ci ha procurato lo stesso notti insonni, ma di piacere quasi voluttuoso! Quanto i tuoi bellissimi fumetti!!!!
    Ale & Perissi

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